64 su 73. E’ questo il numero di sezioni scrutinate ad oltre 15 ore dalla chiusura dei seggi, e che costerà lo scrutinio finale in Tribunale. Probabilmente, per sapere il risultato definitivo della prima tornata elettorale, dovremo aspettare Giovedì, o addirittura il fine settimana. Per poi andare a votare la domenica successiva.
Ben 9 sezioni non sono riuscite a concludere le operazioni di spoglio, e ci si chiede come sia possibile: nelle grandi città le operazioni si sono concluse nonostante l’elevato numero di sezioni (a Roma sono 2006, ad esempio), mentre a Crotone, dove queste sono appena 73, abbiamo dovuto aspettare le 3:20 del mattino per avere i dati delle prime due. E poi, un paio di sezioni ogni 30/40 minuti. Un lasso di tempo inconcepibile. A quanto pare le cause sono molteplici, ma alla base di tutto ci sarebbero principalmente due cose: la scarsa preparazione degli scrutatori e dei presidenti di seggio, e le forti pressioni e contestazioni sulle schede da assegnare o scartare.
Per gli scrutatori non è facile. In genere si dice che tutto stia nel presidente del seggio, colui che gestisce e organizza lo scrutinio. Ma forse è troppo riduttivo. In questo caso, il principale problema sembrerebbero gli stessi scrutatori, che nel corso dello spoglio avrebbero trovato ogni appiglio quando per contestare quando per favorire un nominativo scritto male. Qualcun’altro accusa l’inesperienza degli scrutatori, dato che quest’anno in molti seggi sono stati inseriti molti giovani alla prima esperienza. E poi, c’è chi se la prende con gli elettori, che avrebbero eseguito male il loro dovere (c’è chi parla di schede con 4 liste sbarrate e 8 preferenze).
Le voci sono tante, e cosa è successo in quei 9 seggi non ci è dato sapere. Come al solito, c’è chi parla di brogli, di pressioni, di scorrettezze. In questo senso, è meglio che lo scrutinio continui in tribunale, per fugare ogni dubbio. Ci sono più di 6000 preferenze in ballo, e non è mica poco. Probabilmente, uscirà fuori solo un’altra storiaccia dal sapore amaro, fatta di dicerie, rancori, avversità e tifo da stadio per il “proprio” candidato. Una classica storiella cutrunìsa.
Nel frattempo che aspettiamo i dati ufficiali… posso dire che con le previsioni c’avevo abbastanza azzeccato.
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