Questa mattina leggo sul Corriere della Calabria della crisi che si paventa a Scalea dovuta alla mancanza di russi che vanno in vacanza nella nota località turistica. Situazione emblematica delle ripercussioni del conflitto, che si estenderanno in molti paesi europei: il turismo russo è da tempo visto di buon occhio, e diverse città in tutta Italia si stanno già lamentando delle possibili limitazioni in vista dell’estate.
Di Scalea se n’è occupato addirittura il Guardian, con un’intervista ad un agente immobiliare. Ed ecco allora che si sono moltiplicate le notizie anche sui giornali locali, che hanno ripreso come una prestigiosa testata internazionale si sia occupata di un piccolo centro calabrese, dove della presenza russa se ne parla da anni. C’è però da annotare un fatto curioso, che riguarda a come girano le notizie prima di diventare degne di nota.
Dei timori di Scalea ne sentiamo da mesi, ma fino ad oggi in pochi ne avevano dato notizia. Eppure parliamo di timori diffusi: non avere introiti da parte del cosiddetto turismo russo è una minaccia concreta per quelle realtà che vivono proprio di questo. Ne aveva parlato per primo, il 4 marzo scorso, il Quotidiano del Sud, seguito il 26 marzo da LaC.
A destare l’interesse nazionale ci ha pensato l’Essenziale, che nel numero del 2 aprile scorso ha dedicato un articolo in apertura alla vicenda. Si tratta del primo quotidiano nazionale ad aver riportato la cosa, destando poi l’evidente interesse di tante altre testate. Fino ad attirare l’attenzione della corrispondente romana del Guardian, che a sua volta ha attirato l’attenzione di tante testate regionali.
Insomma, il fatto curioso è proprio questo: per pubblicare una notizia che riguarda la Calabria, spesso si attende che venga riportata da qualche altra fonte, meglio se internazionale. Un po’ un controsenso, visto che si da più risalto alla menzione di un autorevole quotidiano che non alla questione in sé.
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