Oggi in Calabria si è provato a far passare come rilevante un evento da nulla: la dedicazione della chiesa a Natuzza Evolo, la “mistica” che nel 1944 ebbe una “visione” su dove sarebbe dovuta sorgere appunta una chiesa. E che chiesa: 3 mila posti a sedere all’interno, e circa 10 mila posti in piazza per i “fedeli”.

Parliamo di una struttura più piccola rispetto alla ben più nota cattedrale dedicata ad un altro mistico visionario, Padre Pio, che forse ha ispirato la costruzione di questa enorme struttura.

Ma torniamo alla notizia, perché forse una rilevanza in termini giornalistici potrebbe anche averla. Basta vedere la travagliata storia della fondazione che porta il suo nome, o, semplicemente, andare oltre alla “propaganda” offerta da alcuni giornali regionali, che continuano ad usare a sproposito di termini come “miracolo”.

Un miracolo, a ben vedere, c’è: una donna che dice di parlare con gli angeli, poi con la Madonna, e che riesce ad infinocchiare un sacco di gente spillandogli soldi per costruire una sontuosa chiesa da far gestire ad una apposita fondazione. Ci sono voluti vent’anni (nel 2002 la posa della prima pietra), e nonostante le analisi del Cicap, i pareri avversi della quasi totalità dei commentatori esterni (compresa la Chiesa) e la panzana pazzesca del caso Claps, o della presunta predizione di un terremoto, c’è chi ancora parla di una “mistica”.

Oggi in Calabria si celebra dunque l’ignoranza suprema. Ma a ben vedere, chi celebra? Festeggeranno a Paravati, a Mileto… il resto della regione è indifferente, anzi, guarda con sospetto a queste pompose cerimonie. La Calabria è una terra di mistici, a modo loro: molti vivono da eremiti (tutt’oggi) sull’Aspromonte, senza nulla a pretendere da nessuno. Altri trovani rifugi in conventi o riscattano chiese rupestri, santuari diroccati, e li vivono in quasi totale solitudine.

Daltronde, un mistico che parla con gli angeli ha davvero bisogno di tutti questi beni terreni? Di spendere tutti questi soldi? Di pretendere il riconoscimento da una religione per di più restia?

Tra qualche anno, se tutto andrà bene, forse rideremo di quanto accaduto oggi. Se invece proseguirà il culto di una truffatrice (affiancata da un’ottima compagnia, non c’è che dire) vorrà dire che le parole del buon vecchio Marx erano dannatamente precise.

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