Da qualche mese i grandi gruppi editoriali italiano hanno deciso di fare cartello, imponendo agli utenti di accettare i cookie dei propri portali e negando la possibilità di rifiutarli. L’unico modo per esserne esentati, è sottoscrivere un abbonamento. Uno per ogni quotidiano online che si legge.

Chiamiamolo per quello che è: un ricatto. Che nessun altro quotidiano online in tutta Europa si permette di fare. È la classica stortura all’italiana, un sopruso (digitale) scaricato sui lettori. E lo so che accettare i cookie è cosa da niente, ma è il principio ad essere sbagliato. Accetta le nostre condizioni o paga. Una sorta di pizzo, in pratica.

Me ne ero già lamentato tempo addietro, ma l’argomento non suscita molto interesse, anche perché basta premere un bottone e la faccenda si risolve. Io però l’ho presa sul personale, e non accedo più, neanche per sbaglio, sui siti che utilizzano questa politica. E da oggi inizierò a non linkare più articoli o collegamenti ai rispettivi portali.

Questo blog, da oggi in poi (il pregresso è troppo ampio per essere allineato) fornirà collegamenti solo a quotidiani nazionali che non ricattano i propri lettori. Nè visite, nè visualizzazioni, nè introiti. Niente.

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