Quanto successo ieri sera alla Casa Bianca è grave: rappresenta in modo plastico il decadimento della leadership americana, che ha gestito la visita di un capo di Stato come se fosse una vecchia puntata di The Apprentice. Prima i commenti taglienti sull’abbigliamento di Zelensky, che è stato continuamente zittito e ammutolito mentre tentava di rispondere. Poi le accuse di ingratitudine, ed infine, dopo qualche battibecco, il ricatto al grido di firma o sei fuori.
Una frase ad effetto, sicuramente molto televisiva, ma che da all’intero incontro un aspetto totalmente diverso. La coercizione usata da Trump per costringere la firma (che alla fine non c’è stata) è stata una spettacolarizzazione bella e buona, alla quale Zelensky, purtoppo, si è prestato.
Ed apro una parentesi: ben gli sta. Non ci si dimentichi che è stato lui a parlare di un “investimento” a lungo termine nell’Ucraina già nel 2022, ad accettare di buon grado una tecnologia proprietaria (Starlink) per la gestione di armi e droni, ed a scavalcare l’Europa nel tentativo di svendere un patrimonio minerario agli states. Queste colpe non si possono rinfacciare a nessun altro.
Ma… adesso sarebbe il momento di dimostrare la compattezza europea attorno al leader del “cuore dell’Europa”, come è stato più volte ribattezzato. Zelensky dovrebbe incassare il sostegno tutto dei 27, anche solo come risposta all’atto di bullismo – o cameratismo – inscenato ieri sera. Un trattamento umiliante, ingiusto ed inferto col solo fine di costringere alla firma di un accordo non negoziato.
Andrà a finire così? Niente affatto. Oggi pomeriggio si terrà un vertice in Europa, e state pur certi che verrà imposto a Zelensky di fare marcia indietro. Di riprendere il dialogo. Perchè si sa: è la vittima che deve scusarsi. E così andrà a finire.
L’Ucraina ha perso. Già da mesi, sul campo. Ieri anche nella diplomazia. Ha giocato male le sue carte, fidandosi degli americani che si, ti aiutano, ma poi ti presentano il conto. E non lo puoi negoziare, ritrattare, neppure contestare. In questo aberrante scenario, non solo è grave l’atteggiamento intimidatorio della squadra di Trump, ma anche i commenti di certi politici (tanto in Italia quanto in Europa).
Ed è assordante il silenzio dell’Unione Europea.
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