È venuto meno, in queste ore, l’ennesimo atto di malafede promosso da alcuni comuni del crotonese, che da anni promuovono e spingono una campagna mistificatoria sulla gestione dell’acqua. Questa volta a cadere è stato il Comune di Cutro, che si era appellato (di sua iniziativa) contro Sorical, nel tentativo di svincolarsi dal pagamento della parte corrispettiva del debito di Congesi. Ma ovviamente il Tar ha dato ragione a Sorical, ribadendo un’ovvietà anche per i meno esperti: i debiti di un consorzio appartengono a tutti i membri del consorzio stesso, un po’ come avviene nelle cooperative.
Ovviamente sto generalizzando, ci possono essere anche casi differenti, ma questo non era il caso di Congesi, partecipata mista il cui capitale sociale era detenuto interamente dai Comuni, con quello di Crotone capofila. Diciamoci la verità: fino ad oggi i vari amministratori hanno dormito pensando che un verdetto non sarebbe mai arrivato, sognando di riuscire ad uscire dalla maglia rotta in un qualche modo. Ma questi sogni si stanno infrangendo uno dopo l’altro, e ci lasciano di fronte ad una amara realtà: un debito milionario.
Il Comune di Cutro (condannato anche a pagare oltre 22 mila euro di spese processuali) deve ripagare il debito di Congesi per 368 mila euro. Non poco, per le casse di un centro relativamente piccolo. Va peggio invece al capoluogo, che ha già ricevuto due decreti ingiuntivi – per un totale di 6 milioni di euro – che al momento aleggiano in un limbo di incertezza. Gli enti infatti sono abbastanza restii nonostante il subentro effettivo di Sorical in Congesi, ed al momento sembra tutto congelato in attesa degli sviluppi giudiziari.
Come andrà a finire? È semplicissimo: i Comuni dovranno ripagare il debito di Congesi. Lo diciamo da mesi, d’altra parte. Il consorzio era pubblico, partecipato dagli enti, e non ci sarà nessun giudice o avvocato in grado di alterare questa evidenza. Certo, si potranno rateizzare, posticipare, rimodulare… ma pagheremo, e lo faremo con dolo, per la mancata vigilanza (che sa anche di complicità) su Congesi stessa negli anni di attività.
Nel mentre, il tanto annunciato “subentro” di Sorical non c’è ancora stato. Cioè, sulle auto di Congesi sono stati appiccicati gli adesivi di Sorical, così come sulle pettorine degli operai. Ma i cittadini ancora non sanno quando arriverà la loro bolletta, nè ci sono comunicazioni su fatturazioni o entrata in servizio. Col rischio di vedersi recapitare una bella sorpresa direttamente nella cassetta della posta.
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