C’è un nuovo risvolto nella vicenda del negato sbarco della Diciotti: a distanza di 7 anni dai fatti la Corte di Cassazione ha condannato il Governo italiano a risarcire i migranti, dopo che una parte di loro aveva intentato causa per il trattenimento forzoso sull’imbarcazione. Non sappiamo (ad ora) a quanto ammonta questo rimborso, che i giudici hanno riconosciuto per l’arbitrarietà del trattenimento riconosciuta come danno ai migranti.
Com’è ovvio la decisione ha scatenato un vespaio di polemiche, sopratutto nella maggioranza: a bloccare lo sbarco della Diciotti fu l’allora ministro Salvini, oggi trasferito di dicastero ma sempre in carica. Nessuno però glielo rinfaccia, glielo puntualizza, glielo fa notare. Nessuno lo fece neppure al tempo, quando il blocco dello sbarco era sembrato a più di qualcuno una scelta semplicemente idiota. I cui risvolti si vedono oggi.
Ha ragione da vendere Giorgia Meloni quando dice che i soldi dei contribuenti andrebbero spesi per altro. È vero. Ma non si può addossare questa colpa ai giudici, perchè non decisero loro di vietare l’ingresso in porto ad una nave (tra l’altro della Marina Militare). La colpa, semmai, è del suo vicepremier. Ed è curioso che questa responsabilità non la evidenzi nessuno, neppure di sfuggita.
C’è quindi da stare attenti, perchè questa gente va in giro a pretendere la responsabilità civile e penale per gli altri – guarda caso proprio i giudici – ma non è poi disposta a prendersi la propria. Non proprio un bell’esempio, per quel che vale di questi tempi.
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