Questo pomeriggio è arrivata la conferma del nuovo incarico commissariale per Roberto Occhiuto. Il governatore è infatti già commissario ad acta per la sanità regionale, carica che si è assegnato sin dall’insediamento (e che verosimilmente si porterà fino a fine legislatura, se non oltre), e da oggi ricoprirà anche il ruolo di commissario per l’emergenza ospedaliera. Il “titolo”, della durata di un anno, gli è stato confermato dal dipartimento nazionale di Protezione Civile, in un giro di competenze che noi comuni mortali facciamo fatica a seguire.
Per capirci: il commissario alla sanità dovrebbe migliorare i servizi e l’assistenza del sistema sanitario regionale, ad oggi il peggiore d’Italia; il commissario all’emergenza ospedaliera invece dovrebbe occuparsi solo della velocizzazione degli iter burocratici per la gestione fisica degli ospedali (sia esistenti che in costruzione), e dunque si occupa di tutto ciò che riguarda la parte logistica, edile ed infrastrutturale.
In buona sostanza, è un’ammissione del fatto che un singolo commissario non ha quei pieni poteri di cui tanto si vanta. Perchè di fatto può modificare l’asset sanitario regionale, ma non può incidere in alcun modo – per come è evidente – nella gestione fisica delle strutture. E di fatti, a 3 anni di distanza dalla legislazione Occhiuto, non è stata ancora avviata la costruzione di nessuno dei nuovi ospedali annunciati.
D’altra parte, è comunque ridicolo questo commissariamento sdoppiato, che di fatto ci fa capire come la sanità di una singola Regione possa essere sostanzialmente “in mano” a più soggetti nonostate un commissariamento, che di fatto dovrebbe essere un accentramento di poteri. Se è vero, come dice Occhiuto, che è stato lui stesso a chiedere lo stato di emergenza per velocizzare gli iter di realizzazione, mi viene da chiedere perchè allora abbia millantato ipotetiche date di avvio e di conclusione dei lavori, se era conscio di non poterle rispettare.
Rientra ovviamente tutto nell’ottica di una spettacolarizzazione politica, ed oggi la nostra mente – assopita da tante altre cose – di certo non ricorderà, ad esempio, del fatto che lo stesso Occhiuto annunciò che l’ospedale della sibaritide sarebbe stato pronto a giugno del 2023. Oggi apprendiamo che lo stesso commissario che doveva ultimare quell’ospedale due anni fà, si occuperà della velocizzazione dei lavori… per il medesimo ospedale, che ovviamente concluso non è.
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