Già da qualche tempo c’è un certo fermento, nell’ambiente Linux, per la diffusione di Rust, linguaggio sempre più integrato nell’ambiente e che sarà, verosimilmente, sempre più utilizzato in futuro. Dopo l’implementazione nel kernel ed il primi sistemi operativi in alpha che lo includevano nativamente, adesso è il turno di Canonical, che ha annunciato l’introduzione ufficiale del nuovo linguaggio a partire dalla distribuzione di ottobre.
Vuoi o non vuoi, Ubuntu rappresenta ancora oggi il sistema operativo linux di maggior successo/diffusione, almeno a livello utente. L’atteggiamento di Canonical non cambia, essendo comunque una realtà commerciale: dopo la prima migrazione di massa quando decise di gestire dei reparti di sviluppo a pagamento, adesso si annuncia un nuovo esodo per questa scelta, che porterà verso la fine delle utility GNU.
Per noi che abbiamo vissuto una formazione “umanistica” di internet, è un duro colpo. Durissimo. Di fatto sancisce l’abbandono definitivo del software libero, che si, esisterà ancora, ma sarà sempre meno diffuso. D’altra parte, non sarà solo un semplice cambio di licenza (da Gnu a Mit) a stravolgere le sorti di Linux, nè in meglio nè in peggio.
La questione delle licenze è roba vecchia, e francamente stantia. Di fatto viviamo già in un mondo in cui le tecnologie open source e libere vengono sfruttate per fini commerciali. Abbiamo esempi eclatanti (si pensi alle derive di Android), precedute da casi di studio oramai dimenticati (come RedHat). Ha senso dunque fossilizzarsi sulle licenze?
Ni. Perchè il timore di molti – compreso il sottoscritto – è che anche l’ambiente Linux possa prendere la deriva dell’it mainstream, con sistemi pensati più per lucrare che per il raggiungimento di un sistema autonomo ed universale. D’altra parte, però, nessuno ci obbliga ad usare Ubuntu… i sistemi GNU/Linux continueranno ad esistere, e saranno sempre disponibili e quanto meno “aggiornati”.
Ci sarà sempre e comunque una alternativa. La domanda da porsi, a questo punto, è se valga la pena seguirla.
Lascia un commento Annulla risposta