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Briganteggiando

Il blog di Francesco Placco

Briganteggiando

La sua fortuna, la sua rovina (forse)

Francesco Placco

Tutto sarebbe partito da questo articolo di giornale. In tempi non sospetti – era il 2021 – la Banca d’Italia aveva attenzionato delle operazioni sospette che coinvolgevano l’allora neo-governatore calabrese Roberto Occhiuto, che prima di essere un noto e rinomato politico è stato tante altre cose: imprenditore, amministratore d’azienda, consulente, e persino scrittore e giornalista. Un intreccio perfetto, in questa terra, per chi vuole entrare nelle maglie di quelle reti trasversali che tanto possono aiutare.

E così ieri sera abbiamo appreso, da un video sui social, che Roberto Occhiuto è indagato per corruzione. Quello che abbiamo visto è un bel video emotional, dove l’accusato si straccia le vesti affermando, sostanzialmente, di non saperne niente, e chiede a gran voce di essere ascoltato. Una mossa sicuramente ben studiata, dato che la notizia sarebbe uscita in ogni caso: ieri mattina infatti sarebbero state svolte delle perquisizioni da parte della Guardia di Finanza, che avrebbero coinvolto anche degli imprenditori.

E qui bisogna aprire subito una parentesi: ad essere indagato non è tanto l’Occhiuto politico, ma proprio l’Occhiuto imprenditore. Tutto è nato da una serie di bonifici ed assegni – per un totale di 21 mila euro – incassati proprio da Occhiuto, ed erogati da una società (la Fondazione patrimonio artistico retail) rientrante nella Parametro Holding, che ha sostanzialmente due soci: Roberto Occhiuto e Paolo Posteraro. Fin qui nulla di strano, se non fosse che quei versamenti, secondo gli investigatori finanziari, sarebbero stati “prelevati” dai fondi covid di cui la società beneficiava al tempo.

Da qui si sarebbe aperto il vaso di pandora: inutile ripetere quanto potete leggere nell’articolo (che trovate riassunti in un nuovo articolo di una giovane collega), ma è abbastanza evidente che gli amici-soci di Occhiuto abbiano fatto tutti carriera, finendo anche per ricoprire incarici in società pubbliche oltre ad aver ottenuto – sicuramente per merito – anche incarici di natura politica. E possiamo anche comprenderlo, pechè fin qui non c’è nulla di insolito: ogni politico, conquistata una sacca di potere, la popola di conoscenti. Sopratutto se con questi condivide degli interessi.

Sappiamo ancora troppo poco per esprimere un giudizio sulla vicenda, che ovviamente il centro-destra si affretta a sminuire. Ma potrebbe essere una grana non da poco, visto che la rete amicale del governatore – la stessa che è riuscita a portarlo al “potere” – ha finito per inguaiarlo. È comunque una circostanza strana, perchè è impossibile anche solo pensare che una persona come Occhiuto (tutto fuorchè sprovveduta o avventata) non abbia messo in conto che il fatto di piazzare degli ex-soci in importanti posizioni pubbliche potesse portare a delle rogne.

Non ci resta che attendere maggiori informazioni e sopratutto maggiori conferme da parte dell’autorità, che oramai potrebbero non aver più bisogno di mantenere il riserbo.

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Categorie:

Diario, Società

Etichette:

Calabria, Considerazioni, Notizie, Politica

Pubblicato il:

12 Giugno 2025

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