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Briganteggiando

Il blog di Francesco Placco

Briganteggiando

Esenzioni tanto per

Francesco Placco

Sta per ricominciare il calvario per il rinnovo del piano terapeutico. Già penso alle decine di chiamate da fare solo per avere una risposta dal Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, non potendo ancora oggi prenotare una visita di routine (che svolgo ogni 6 mesi con impegnativa) tramite il Cup regionale. Il sistema c’è, ma non vale per tutti.

Lo stesso discorso vale anche per la ricetta: non può essere fatta da “remoto”, bisogna presentarsi in ambulatorio medico. E fare pazientemente la fila. E fin qui ci sta: come disse un’anziana, una volta, il paziente deve essere paziente per forza di cose. Anche se poi la pazienza viene un po’ meno quando, terminata l’attesa, scopri due belle novità.

La prima, meno grave, è che lo studio medico non ti stampa più la ricetta. Parliamo di quella bianca, che quindi ti viene girata in pdf e te la stampi comodamente a casa. E da qui il dubbio: che la faccio a fare la fila se poi non mi stampi neanche l’impegnativa? Non è più comodo e pratico raccogliere queste richieste telefonicamente o tranite una mail o un’app di messaggistica? Anche perchè in molti casi si tratta di visite calendarizzate di cui il medico è a conoscenza, non di richieste improvvise di farmaci oltre misura.

Ma ciò non è niente rispetto all’altro problema: il fatto che, a quanto pare, gli esami coperti dalle varie esenzioni sono diminuiti. Il commento della segretaria è stato lapidario: “Ormai le esenzioni sono tanto per averle“. E di fatti, mi sono ritrovato con una ricetta per 6 esami in croce, quando negli anni passati avevo due impegnative ed almeno una dozzina esami (sempre parzialmente pagati per l’inevitabile “fine del budget”).

In buona sostanza, con una patologia rara, ho diritto a controllare il didimero, il fibrinogeno, l’emocromo, i tempi di protrombina e proplamina, e le urine. Altri esami precedentemente inclusi (penso alle transaminasi, GOT/GPT) sono scomparsi, mentre il costo di ulteriori accertamenti (come l’omocisteina) è aumentato ancora. Sia dell’esame, sia delle pillole. E di tutto ciò, non c’è alcuna traccia da nessuna parte. La motivazione sta tutta in una “riorganizzazione” dei codici di esenzione, che sarebbe riportata sul portale nazionale nel quale, al momento, fatico a destreggiarmi.

Il risultato è che i controlli esenti per una patologia sine die diminuiscono, visto anche il notevole costo degli esami nei vari laboratori cittadini. Esami che vanno svolti due volte all’anno (ogni 6 mesi nel mio caso) con una spesa che, la volta scorsa, ha toccato i 190€. A questo punto sarei tentato di presentarmi in ospedale e fare solo gli esami esenti, ed in quel caso rischierei di non vedermi rinnovato il piano terapeutico, dato che alcuni esami (come le GOT/GPT) sono espressamenti richiesti e non facoltativi (come può essere l’omocisteina).

E si tratta di esami tutto sommato in un contesto “sotto controllo”: ad aver avuto la peggio è stato il signore prima di me, che doveva prenotare una mammografia di controllo per la moglie, affetta da cancro al seno. Gli è stato risposto che il controllo non è più annuale ma biennale, e che se voleva farlo privatamente ci volevano 400€. Con buona pace della patologia e del portafoglio.

Tutto ciò avviene mentre sentiamo che la sanità (calabrese ed italiana) è migliorata. Sentiamo che i problemi del passato non ci sono più. Sentiamo che tutto va bene, e che ci sono investimenti come non mai. E poi…

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Categorie:

Diario

Etichette:

Considerazioni, Personale

Pubblicato il:

17 Giugno 2025

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