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La fobia della banana nera

Oggi ho letto l’articolo in cui si ribadiva l’assenza di criticità nel servizio mense scolastico di Crotone. Un articolo inusuale, che di fatto nasconde una piccola storia che vale la pena raccontare. Centrano, come al solito, le inutili fobie di tanti genitori, e riguardano una scuola dove, negli ultimi mesi, sono nate molte polemiche sterili e ridicole: la Montessori di Crotone.

Dopo il non-caso dell’alunno messo faccia al muro – successivamente smentito dallo stesso genitore – e relativa gogna mediatica, oggi dalla stessa scuola arriva una nuova perla: la banana nera. O, per meglio dire, una banana perfetta all’esterno, che però, una volta sbucciata, si presenta tutta nera. Un semplice frutto marcio, come se ne vedono tanti.

Ma evidentemente alcuni genitori una banana marcia non l’hanno mai vista. Ne è nato un tam-tam dapprima su Whastapp, nei gruppi delle classi, e poi su Facebook. Parole, parole e parole, che hanno fatto montare lo scandalo e gridare vergogna.

La notizia si è ingigantita velocemente, fino a diventare un vero e proprio caso regionale. Caso smontato nell’arco di qualche ora, e per il quale è stato necessario addirittura un comunicato stampa. Quasi a ribadire che non sempre il furor di popolo è giustificato.

Il tutto è rientrato velocemente, nessuno ne parla più. Le “mamme indignate” si sono tranquillizzate ed un semplice frutto marcio è stato contestualizzato in un processo di catering che non presenta criticità: può capitare.

Rimane tuttavia l’amaro in bocca er questi genitori iper protettivi e vavazzùni. L’amaro in bocca per una generazione che non sa gestire un semplice frutto marcio, e pretende di farne un caso nazionale.

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