Con oggi si è ufficialmente conclusa la mia esperienza come livellatore. Un lavoro che non avevo mai fatto e che sono riuscito ad intraprendere grazie ad una delle mie passioni coltivate oramai da anni. Ma come ogni cosa, ha un inizio ed una fine improcrastinabile.

È passato relativamente poco tempo dall’inizio del lavoro, circa tre settimane. E ricordo i mille dubbi prima di iniziare la lunga camminata. L’idea di percorrere circa 200 chilometri mi spaventava, ma alla fine l’obiettivo è stato persino superato. A ripensarci quasi non ci credo.

Eppure, in pochi giorni abbiamo coperto l’intero tratto meridionale della provincia crotonese: da Botricello a Cutro, fino a Crotone ed Isola. Strade provinciali e rurali sperdute, che mai avevo percorso o di cui conservavo scarsa (scarsissima) memoria, attraversate assieme a persone che per la prima volta mettevano piede da queste parti.

Questo pomeriggio, posate le attrezzature, ero consapevole che non le avrei più riprese. Salutarsi è stato difficile, un arrivederci più che un addio, circostanza tipica di quei gruppi di lavoro un po’ improvvisati ma affiatati ed affidabili. Quelli dove non ci sono capi-comandanti ma solo colleghi sulla stessa barca. Alla pari.

Concludere questo lavoro mi dispiace e mi rattrista, nonostante l’obiettivo raggiunto ed i bei momenti trascorsi in queste lunghe giornate. Ogni tanto capita anche di trovare della gente valida sul proprio percorso, e doverle dire addio è quanto di più difficile si possa fare.

La speranza, ovviamente, è che non si tratti di un addio definitivo. L’unico sollievo, al momento, sarà per i miei piedi.

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