È giunta quella parte dell’anno in cui non si può fare a meno di pensare a ciò che sarà del proprio avvenire, finendo inevitabilmente per programmare (a grandi linee) il nuovo anno. Chi segue questo blog da tempo sa che in genere anche io faccio i miei buoni propositi, ma questa volta si cambia registro.

Per l’anno che verrà non ho in mente niente. Non programmerò niente, non ho attualmente nulla di particolare in lista e non intendo fare pronostici. Oramai non mi aspetto più nulla di particolare, e forse è arrivato il momento di vivere la vita così come viene. Semplicemente.

Per come la vedo, sopratutto dopo un lungo periodo di difficoltà (lavorative, economiche), mi aspetto un anno pragmatico, pratico. Pochi fronzoli, ancor meno rispetto al solito, con la prospettiva di fare solo quello che c’è da fare.

Non un’austera privazione, ci mancherebbe. Ma un’ulteriore scrematura del superfluo, di tutto il superfluo, per concentrarmi solo su ciò di cui c’è bisogno. Un egoismo, forse, quanto mai necessario.

Ogni tanto (sempre più spesso) avverto anche questo sito, come superfluo. Un’inutile spreco di tempo, ma anche di corrente elettrica. Ma non è ancora arrivato il suo momento: almeno per adesso.

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