Qualche giorno fa ho letto un articolo, parzialmente corretto. Essendo un accanito mappatore, ho una sorta di amore verso la strada, i segnali e tutto il resto. Proprio per questo, dopo aver letto l’articolo, sento la necessità di fare un po’ di chiarezza.

E’ vero, in Europa si è deciso di applicare, per tutte le rotatorie, il modello “alla francese“, che consiste nel dare la precedenza a chi sta già percorrendo la rotatoria. Questa decisione venne presa già negli anni ’80, ma la normativa Europea che chiede di realizzare le rotatorie con questo criterio risale al 2004. All’epoca, fu necessario modificare addirittura il Codice della Strada, che affermava di dover dare precedenza sempre a destra. Ancora oggi, a distanza di anni, il CdS risulta essere un po’ nebuloso al riguardo, in quanto delega tutto il lavoro alla segnaletica. Lo vedremo meglio dopo.

In Italia (e in tanti altri paesi) di rotatorie ne erano già state costruite, tant’è che esiste anche il modello “all’italiana“, che consiste nel dare la precedenza a chi si sta immettendo nella rotatoria. Questo metodo è decisamente più scomodo del precedente, e non solo rischia di intasare la strada, ma anche di causare incidenti. La normativa Europea chiese di adeguare le precedenti rotatorie con le nuove norme, ma, di fatto, in Italia non è specificato da nessuna parte uno standard per le precedenze delle rotatorie. L’unico documento che spiega come progettare una rotatoria, seguendo gli standard Europei, è il “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali“, che risale al 2006, e, come potete leggere voi stessi, non specifica nulla sui diritti di precedenza.

Di fatto, dunque, in Italia esistono diversi tipi di rotatorie, e non devono necessariemente essere alla francese. Il carrozzone è stato scaricato allora sulla segnaletica, che dovrebbe indicarci che tipo di rotatoria stiamo per percorrere: una rotatoria è all’italiana se all’immissione non è presente il segnale di precedenza (quindi avremo la precedenza al momento di immetterci, e dovremo dare la precedenza a chi si immette), mentre è alla francese se all’immissione è presente il segnale di precedenza (quindi dovremo dare la precedenza a chi sta già circolando, ed avremo la precedenza su chi si vuole immettere).

E allora, la rotatoria dedicata a Carlo Turano, tra Viale Regina Margherita e Via Claudio Crea (quella strada non è più Via Spiaggia delle Forche da diverso tempo), perché ha ‘sto segnale di precedenza ad occhio? Semplice, perché é una rotatoria mista, ossia con particolari criteri di precedenza. Questa particolare tipologia di rotatoria non ha uno standard, e quindi può presentare variazioni e singolarità nell’assegnazione dei diritti di precedenza. Questo tipo di rotatorie erano molto presenti in passato, in quando rispondevano ad un’altra richiesta del nostro Codice della Strada.

Secondo il CdS infatti, quando ci si immette da una strada secondaria ad una strada principale, bisogna dare la precedenza a chi sta percorrendo la strada principale. E questo é quello che si verifica nella rotonda di Carlo Turano. Ricordiamo ai più che Via Molo Nuovo (dalla rotatoria al porto) e Via Miscello da Ripe (dalla rotatoria verso il cavalcavia) fino a qualche anno fa erano solo SS106 Bis, ossia un prolungamento della SS106. Dunque, una strada principale. Ancora oggi, almeno il tratto fino al cavalcavia è un prolungamento della SS106, o comunque è una strada principale, in quanto funge da collegamento primario.

E la normativa allora? Beh, normative e direttive non sono leggi da applicare necessariamente, sono più che altro delle richieste, fatte al fine di raggiungere un obiettivo comune. Basti pensare alla normativa Europea per la banda larga ad esempio, ampiamente dimenticata dall’Italia, mentre quasi tutti gli altri paesi, bene o male, si sono adeguati.

In altri termini, quella rotatorie non è conforme agli standard Europei, ma non viola nessuna legge Italiana, anzi, rispetta il nostro CdS. Questo succede non tanto perché siamo in Europa, ma perché siamo in Italia, un paese che in 10 anni non ha trovato il tempo di approvare definitivamente uno standard e di applicarlo. Non so neanche se il comune possa, in modo autonomo, modificare la segnaletica della rotaria, in quanto, facendolo, contravverrebbe proprio al CdS.

Per una volta, non siamo noi ad essere arretrati, ma è tutto il sistema ad esserlo. Una magra consolazione 😛

Una risposta a “Sui vari tipi di rotatorie”

  1. […] legge sulla trasparenza. CrotoneInforma ci ha già abituato a numerose esternazioni sbagliate (vi ricordate la polemica della rotatoria?), ed anche in questo caso l’accusa è falsa: sul sito del Comune di Crotone è regolarmente […]

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