Quello di ieri è stato un capodanno atipico, strano, e per forza di cose diverso. Una cena veloce in famiglia, poi a casa ad aspettare non si sa bene cosa. È andata così.
Pochi botti e fuochi d’artificio, pochi festeggiamenti e rumori in strada. Per lo più nulla. Il solito rumore del mare, il silenzio, le ante delle finestre che si chiudevano rapidamente.
Questo 2020 appena concluso mi ha fatto riflettere molto, portandomi a rimettere in discussione le mie priorità. Tante priche inutili, tanti affaticamenti, sono davvero superflui e non necessari.
Nell’ultima settimana ho proceduto con tanti piccoli cambiamenti, e tanti altri ne farò a partire da questo mese. Devo cambiare approcio, devo cambiare impostazione, devo rivedere ciò che ho sempre fatto automaticamente.
È arrivato il momento, probabilmente, di procedere più speditamente, di evitare di rimandare, di non pensare più al “poi lo farò“. È arrivato il momento di smettere di procrastinare, ed affrontare ogni cosa più direttamente.
A questo ho pensato, in questi giorni atipici. Se poi ci riuscirò o meno, è tutto da vedere.
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