Non avrei mai pensato di ritrovarmi a scrivere di una bolletta, con tutti i problemi che ci sono e che ci riguardano e che sono incommensurabilmente più grandi di noi. La guerra, il post-pandemia, il lavoro che manca e che quando c’è è terribilmente precario, i cambiamenti climatici e la siccità incombente. Si prospetta un anno di merda, per dirla semplice, ma come al solito c’è sempre un modo per far andare le cose peggio.

Ed oggi, per quanto mi riguarda, ci ha pensato una bolletta. Quella della luce. Ormai le aspetto quasi trepidante, sull’agenda so con esattezza ogni quanto attenderle, così almeno non mi stupisco. Oggi però è successo che dopo mesi di aumenti annunciati, di costi raddoppiati, di allarmi lanciati… oggi è successo che la bolletta è arrivata davvero troppo cara. Alta come non mai. E questo nonostante i consumi ridotti e addirittura inferiori rispetto a quelli del 2021.

Alla fine dei conti, rispettare la bioraria e stare sostanzialmente al freddo non è servito a non far lievitare i costi. L’unico elettrodomestico sempre acceso è il frigorifero, il resto si usa solo l’indispensabile. Lavatrici contingentante, scaldini razionati, lampade a risparmio e prese staccate ogni sera. E nonostante tutto, mi arrivano 220 e passa euro di bolletta. Una bolletta che, allo stato attuale, rappresenta il 74% del mio stipendio.

Ho già fatto non poca fatica a starci dentro, in questi primi due mesi. Ed anzi, a gennaio almeno le bollette pagate erano quattro (elettricità, internet, acqua ed ultima rata della Tari). Stavolta ne è arrivata solo una, ed è stata devastante. Per il terzo mese consecutivo non potrò andare a fare una spesa come si deve, dovendomi limitare a comprare l’essenziale di giorno in giorno. E se succede qualcosa, un imprevisto, la qualunque, non posso far altro che alzare le mani.

A questo punto non so che altro aspettarmi. So solo per certo che a giorni arriverà anche la bolletta di internet, ed allora si che avrò prosciugato uno stipendio. Sano sano.

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