C’è un netto ed evidente divario tra quello che piace alle giurie di esperti e quello che piace agli ascoltatori. Ne è dimostrazione quanto accaduto (ancora una volta) all’Eurovision, dove ieri sera sono passate delle canzoni che probabilmente non avranno alcun seguito nella votazione finale. Anche se è quantomai scontato il fatto che vincerà l’Ucraina, il voto del pubblico inciderà per il 50% e solo allora sarà evidente la differenza di giudizio tra “esperti” ed ascoltatori.

Mi riferisco in particolar modo alla performance dell’Australia, che al netto del bel testo non avrà grandi favori dal pubblico. Ma anche la Polonia, l’Estonia, la Serbia. Paesi che si aggiungono ad altri, come la Svizzera, che hanno presentato canzoni tecnicamente valide ma che avranno poco successo tra gli ascoltatori. Non che siano brutte canzoni, per carità. Ma escludere i ritmi di Malta e Cipro è un errore: avrebbero preso sicuramente molto più punti, anche se ai critici sembrano sempre canzonette scialbe.

Un’altra grande esclusa, per quanto mi riguarda, è la Macedonia del Nord: bel ritmo, bella voce, bella esibizione in solitaria. Bene invece l’esclusione di San Marino, vista l’esibizione di Lauro che oramai è tutto fumo e niente arrosto.

Vedremo la classifica finale, con la certezza della vittoria ucraina con un rap scrauso ma dai ritmi sicuramente orecchiabili.

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