La mia esperienza come assistente topografo sta per volgere al termine, e si sà: gli ultimi giorni di lavoro sono sempre quelli più tranquilli, in cui ci si rilassa un po’ di più e ci si lascia andare, anche – o sopratutto – nei discorsi.

Parlando con il capo, questo mi ha detto in maniera molto semplice e diretta che feci bene a non inviargli il curriculum quando risposi all’annuncio di lavoro. Inviare curriculum è quello che ho fatto per mesi senza alcun esito, ed in effetti in questo caso non l’ho fatto e sono stato scelto.

Mi è bastato scrivere di avere attinenza al ruolo, di conoscere alcuni applicativi e di avere esperienze dirette con realtà amatoriali. Tanto e bastato (assieme ad una prova del lavoro superata il giorno prima di iniziare) per essere scelto. Ed il curriculum? Il capo è stato chiaro.

“Se mi avessi inviato il curriculum non ti avrei scelto. Leggo che sei un’informatico e penso ad un tipo di persona diversa”.

In sostanza, avere esperienze come tecnico informatico, sistemista e quant’altro ti fa apparire come quel tipo di persona non proprio incline al lavoro fisico, magari grassottella e sudaticcia, stanchevole ed inadatta a lunghe camminate.

Non so se volesse dire proprio questo, ma è esattamente ciò che ho capito. Anche se, ad onor del vero, nel mio curriculum ci sono decine di esperienze trasversali che vanno dal lavoro d’ufficio a quello fisico: motivo che tendenzialmente ti fa scartare a priori da ogni lavoro più specialistico.

Insomma, alla fine vieni scartato sempre, o per un motivo o per un altro. Quindi forse la soluzione sta nel candidarsi senza mandare alcun curriculum. Tecnica che inizierò a collaudare da qui a qualche giorno.

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