Ieri mattina ho trascorso diverse ore in uno dei reparti più trafficati dell’ospedale di Crotone, ortopedia, affollato come sempre e con il solito via vai di gente a piedi, in sedia a rotelle o in barella. Tutti in attesa di farsi ingessare un qualcosa di rotto, o della valutazione dei medici per togliere il gesso o ricominciare a camminare.

In questa circostanza, ho riscontrato le solite criticità di sempre: un solo medico in servizio fino alle 10 del mattino (di lunedì), gli ascensori intasati con attese anche superiori al quarto d’ora, le urla dei pazienti e le malerisposte del personale, in un clima esacerbato e sicuramente non facile.

A tutto ciò si aggiungono due sole novità. La prima riguarda i cosiddetti “medici cubani”, effettivamente presenti assieme a diversi tirocinanti, tutti affannati a fare avanti e indietro per sale e stanze. Non senza problemi di comunicazione, sia ben chiaro, ma ognuno fa il suo o quantomeno ci prova con le attrezzature che ha a disposizione.

E qui veniamo alla seconda novità. Un paziente (barellato), dopo aver fatto i raggi ed aver trascorso quasi un’ora di attesa, chiede al medico quanto ancora ci possa volere, visto il numero di persone che gli stava passando davanti. Ed il medico ammette di essere ancora in attesa dei suoi raggi.

Inizia un sali-scendi degli operatori sanitari, che chiedono che fine abbiano fatto. Da radiografia (piano terra) dicono di averli mandati. In ortopedia (terzo piano) dicono di non averli ricevuti. Apriti cielo. Tutti che riavviano i pc, tutti che controllano le cartelle condivise, tutti che guardano nelle e-mail. Niente. Questi raggi non si trovano. Alché il medico, spazientito anche lui, sentenzia: “Serve il cd“.

Li ci guardiamo tutti un po’ sorpresi. Sono anni che non si usano più i cd, neppure per le panoramiche o altro. Le immagini viaggiano veloci, su pennette usb, via email, persino su messaggistica istantanea (che sia Whatsapp, Telegram, Messenger o altro). E nessuno ci ha pensato a farsi mandare le lastre così. No. Serviva un cd.

Alla fine, noi abbiamo finito prima del povero anziano rimasto in attesa su quella barella. Succede anche questo, che per un errore di condivisione (risolvibile in decine di modi differenti) si sia arrivati al punto di rievocare il cd, con tutto il tempo che serve per scendere, per la masterizzazione e per risalire. Tutto tempo perso a danno dei pazienti.

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