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Briganteggiando

Il blog di Francesco Placco

Briganteggiando

Quando il mare porta morte

Francesco Placco

Questa mattina in mare galleggiano diversi animali morti. Li noti subito, anche quando non passeggi proprio sulla riva, e se ti trovi da quelle parti lo spettacolo è anche peggiore: perchè distingui chiaramente quelle sagome oramai deformi anche nell’acqua, trascinate avanti e indietro dalla corrente.

Questo è forse il lato meno affascinante del mare, che per sua natura funziona un po’ come il nostro intestino, ed assorbe tutto ciò che ci muore dentro. Nella sola passeggiata mattutina ho potuto contare una mezza dozzina di murene (si, vivono ancora tra gli scogli finchè non arriva il caldo), un numero imprecisato di pesci oramai irriconoscibili, alcuni anche piuttosto grandi, due gabbiani (o almeno credo, perchè erano “bianchi”) ed un corvo.

È forse l’immagine più lontana possibile ed immaginabile dal mare che tutti abbiamo in mente, ed è foriera di maltempo. I venti e le correnti spingono a riva tutto ciò che non ha più forza di muoversi, compresi legni, rifiuti, oggetti vari. Tutto ciò avviene in una mare stranamente basso, ritirato di diversi metri dal bagnasciuga.

Tutti questi segnali confermerebbero il peggioramento metereologico in arrivo, e sono accompagnati da un rumore che si sente arrivare pelo dell’acqua: è come se fosse un misto tra vento ed acqua che sbatte, difficile da descrivere. Oggi è perfettamente udibile anche a qualche metro di distanza dal mare, e quindi possiamo azzardare che, in previsione, arriverà brutto tempo.

Certo, lo sapevamo già. Oggi c’è allerta gialla, domani chissà… ma le piogge a maggio  ci sono sempre state, con buona pace di propaganda la falsa immagine di una città balneare già da fine aprile.

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Categorie:

Diario, Natura

Etichette:

Ambiente, Considerazioni

Pubblicato il:

15 Maggio 2025

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