Mi era sfuggita, nei giorni scorsi, la curiosa e particolare “lettera” pubblicata da un giornaletto locale e firmata da un fantomatico pensionato. Ben venga, per carità, il cittadino che si lamenta di qualcosa: i giornali servono anche a questo. Ma in questo caso, in questo specifico caso, ci troviamo di fronte ad una nota politica mascherata da “lettera in redazione”, potremmo definirla una nota interessata, che ha un bersaglio preciso.
La missiva infatti se la prende con un “noto ingegnere dipendente comunale”, addirittura ripreso in una fotografia pubblicata con il volto oscurato. Di per sè, è già una cosa inusuale: il pensionato in questione sa perfettamente chi è il soggetto al punto da averlo addirittura fotografato nel corso di una manifestazione pubblica.
La sua colpa sarebbe quella di aver partecipato, assieme ad un gruppo di ragazzi, alla realizzazione di un murales. Il fatto è avvenuto lungo la parte finale di Viale Leonardo Gallucci, su dei muri in cemento armato di proprietà comunale che da anni sono concessi proprio ai writers. Non è una novità, tanto è vero che i recenti murales hanno ricoperto i vecchi (così è sempre stato, e così sempre sarà).
Si tratta dunque di un attacco personale ad un dipendente comunale, non proprio uno di quei soggetti che i cittadini conoscono e riconoscono per strada, che porta anche una firma piuttosto precisa. Quello slogan finale infatti, quel “Crotone sta crescendo…” è diventato l’intercalare di buona parte dell’opposizione a livello comunale, in particolar modo di quella destra a cui il sindaco non sta tanto simpatico. La stessa parte politica (ma anche imprenditoriale) che “sostiene” il giornaletto in questione.
Basta infatti ricercare quel Crotone sta crescendo… nel motore di ricerca interno del sito, per scoprire che molti post finiscono allo stesso modo, o contengono la stessa frase. Post spesso scritti in modo molto simile, con le stesse formule, gli stessi latinismi, gli stessi errori grammaticali. E quindi, forse (forse), scritti dalla stessa mano. Quale? Chissà.
L’unica cosa certa è che il 2026 si avvicina, e con esso le elezioni. Parte del centro-destra ha ceduto a Voce, certo di una sua rielezione, ed ovviamente c’è anche la controparte, che mai lo ha digerito. Al di là dell’appartenenza politica, però, è ridicolo spacciare ogni fesseria come “lettera in redazione”, seppur comprensibile: l’idea potrebbe essere quella di dimostrare una sorta di avversione popolare (con tanto di cittadini che scrivono ai giornali), ma quando tutte le segnalazioni finsicono sempre e solo su una testata… la cosa puzza.
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