Anzi, a voler essere precisi, 1.900 giorni. Tanto è passato da quel 20 giugno del 2020, quando mi venne chiesto di farmi carico di un notevole progetto di aggiornamento tecnologico riguardante il portale del giornale con cui ancora oggi collaboro. E sabato, superate le ultime difficoltà con i glue record del DNS – mai una cosa che vada completamente liscia – siamo finalmente usciti online con il nuovo sito.
Un archivio da oltre 255 mila articoli corredato da più di 300 mila foto, migliaia di video, file in vari formati. Un database da oltre 1 milione e 200 mila record, un archicio da oltre 300 GB di peso. Ed una inner join nidificata che ho perfezionato in più di due anni, per migrare un Joomla 1.5.6 ad un WordPress dei giorni nostri. Un lavoro che in molti, in questi anni, hanno bollato come “impossibile”.
Più che impossibile, era un lavoro faticoso. Un lavoro lento. Un lavoro senza troppe scorciatorie, anche solo per poter verificare ciò che si importava. Ed oggi il risultato potete vederlo anche voi: uno dei più grandi che abbia mai concluso, pur consapevole che c’è ancora da fare per completare la migrazione. E finchè non mi assicuro che il 301 funziona su tutto l’archivio, non è detta l’ultima parola.
Hanno fatto piacere i tanti commenti positivi ricevuti dai colleghi di mezza regione, e non mi ha stupito il silenzio dei colleghi crotonesi (non tutti), ma ora c’è da andare avanti. E non parlo solo dell’uso quotidiano, ma anche del puntare avanti, del guardare avanti, delle nuove tecnologie, del nuovo web, delle nuove integrazioni.
Un lavoro impossibile, portato avanti da una piccola redazione autonoma e indipendente. Ne varrà la pena, di tanto sbattimento?
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