Immaginate di trovarvi per lavoro in Calabria. E di dover passare non dalle tanto blasonate località turistiche, ma da un qualsiasi centro urbano distante dalla costa. Se vivete in Calabria saprete a che mi riferisco, perchè spesso sembra di vivere in due mondi paralleli.

Allontanarsi dai luoghi di passaggio spesso vuol dire entrare in zone semi-abbandonate, poco curate, evidentemente fuori dal tempo. Ciò non è necessariamente un male (può avere anche un suo fascino), ma l’altra faccia della medaglia, in luoghi così, si traduce in incuria, in vero e proprio abbandono.

Eppure, mai avrei immaginato di trovare un ambiente tanto desolato, spoglio, degradato, malsano e danneggiato ad appena pochi chilometri da casa. Precisamente, nell’agro di Cutro: nelle località Carnelevari, Termine Grosso e Vattiato, lungo la Statale 109.

Il commento arriva dai miei nuovi colleghi, che dopo aver visto un tratto di Statale 106 sono stati piombati in uno scenario indegno, al netto della sua bellezza. Le colline ondose, dorate e spettacolari, svettano letteralmente su di un mare di sporcizia. I campi, arsi e neri, disseminati di bottiglie e spazzatura, di oggetti arrugginiti e carcasse di automobili ed elettrodomestici.

La spazzatura ovunque. Ad ogni curva, in ogni fosso, in ogni cunetta. Sacchi, buste, scatoli, qualsiasi cosa letteralmente buttata a bordo strada, nei terreni vicini. Una roba inqualificante, che già basta a far storcere il naso.

Ma a rendere davvero greve la situazione, la presenza di decine e decine di carcasse di cani, morti in vari periodi. Di qualsiasi taglia e di ogni incrocio, meticci di ogni colore giacevano nei campi, aperti e lacerati oppure ancora “freschi”, alcuni persino legati con delle corde alle zampe posteriori: non pensate subito a delle torture, ma ad un modo semplice per trascinare un peso morto.

Cosa poter dire, di fronte a tutto questo? Si tratta di una strada ben trafficata, che unisce l’area industriale del paese alla Statale. Cosa rispondere alle domande attonite dei colleghi? Nulla. Non si può dir nulla, se non confermare quanto loro stessi hanno detto, cioè che si ricorderanno di Cutro per i cani morti e la spazzatura.

Questa, evidentemente, l’immagine che riusciamo a dare di noi.

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