Si dice che quando una forza politica (qualunque essa sia) inizia a parlare di sporcizia e di incivili, sia arrivata al giro di boa della sua esistenza. Non ha molti altri argomenti, e glissa su problematiche comuni già esistenti e che – probabilmente – sempre esisteranno.

Oggi leggo un comunicato della prima ed unica consigliera leghista che si lamenta della sporcizia in spiaggia. La passeggiata del sabato sul lungomare le avrà fatto notare (forse per la prima volta?) la quantità di roba abbandonata dagli avventori di ogni età dei vari locali.

Ed ovviamente cosa chiede, la consigliera? Più controlli. Più forze dell’ordine. Una banalità dopo l’altra, se non fosse per il fatto che le migliaia di persone che affollano il lungomare nel fine settimana richiederebbero un contingente speciale di centinaia di agenti, pronti a fare multe ad ogni carta buttata per terra.

Se è vero che i crotonesi sono incivili, è altrettanto vero che piazzare qualche cestino di spazzatura non serve a molto. Quello che serve, per evitare questo abbandono selvaggio, è far trovare i cestini vuoti. Far lavorare gli operatori ecologici anche la sera, prevedendo almeno un giro di “svuotamento”. Perché se i cestini sono pieni, in pochi si prendono la briga di trovarne uno vuoto. E poi, ovviamente, servirebbe anche far pulire meglio agli spazzini.

Ed anche così facendo, troveremo sempre carte e bottiglie al mattino sparse un po’ ovunque. Quello che consiglio, dunque, è di fare come tanti di noi già facciamo: rimboccarsi le maniche. Pulire e poi chiamare Akrea, e ribadire “ecco, ho fatto il tuo lavoro, il sacco te lo vieni a prendere tu“.

Se posso farlo io, se può farlo l’anziana vicina, se possono farlo le tante persone (giovani o meno) può farlo anche una consigliera comunale.

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