In questo mese ho provato (più o meno attivamente) diversi social network, tra cui il nuovo Threads. L’idea è quella di sfruttarlo per il giornale, in un modo o nell’altro, ma dopo qualche settimana mi sono reso conto che è una battaglia persa.

Sostanzialmente, più che il nuovo Twitter, pare il nuovo Instagram. Ci sono quasi esclusivamente foto o brevi video di giovani ragazze seminude, ammiccanti, che si riprendono mentre ballano o fanno ginnastica. Tutte in posa, tutte agghindate, tutte perfettamente belle ed in ordine.

Le foto sono corredate da brevi commenti, spesso volgari, affermazioni al limite dell’immaturità se non dell’idiozia. L’ostentazione (cafona) che una volta facevano i maschietti della loro “vida loca” appartiene ora alle femminucce.

E mentre mi angoscio per tutto quello che accade intorno a me, osservo attonito le decine di migliaia (o centinaia di migliaia) di interazioni di un breve video in cui si vedono delle nudità.

Osservo disgustato l’ostentazione del proprio corpo, e relativi commenti sottostanti di pari volgarità per i quali c’è sempre la stessa, ammiccante, risposta. E tutti chiedono “mance”, e tutti chiedono “contributi”, e ‘ste robe girano e fanno numeri che certe notizie non vedono neanche con il binocolo.

Non mi resta da fare altro che metterci una pietra sopra, perché di nuovo non c’è nulla: ed è un problema sociale, non di tecnologia. Perché questi social ormai incentivano questo, ed è il problema più grande del nostro tempo.

3 risposte a “Puttanthreads”

  1. Avatar Luigi Bertuzzi

    La pubblica opinione andrebbe informata che un “thread” lo si dovrebbe intendere come “una sequenza di messaggi concatenati da un filo logico” o da “un intento”.
    L’intento potrebbe essere quello di “avviare un dialogo” tra le persone che condividono un interesse a mantenerne e farne evolvere la messa in pratica.
    I messaggi iniziali di un thread dovrebbero avere una funzione paragonabile al “bootstrap” che avvia l’esecuzione del sistema operativo di un computer, per gestirne le risorse.
    All’inizio dei tempi del digitale le risorse erano i dispositivi “hardware” per il trattamento dei dati e l’esecuzione delle applicazioni per l’elaborazione di quei dati.
    Oggi anche gli umani sono gestiti da sistemi operativi, fatti di algoritmi e applicazioni per l’estrazione di dati dal loro comportamento, da elaborare con fini di sorveglianza e controllo.
    Un dialogo avviato “da” e fatto evolvere “con” un thread si potrebbe interpretare come il caricamento in menti umane di un intento da “eseguire”, come se fosse un’applicazione “analogica” da rendere realizzabile gestendo relazioni tra persone, territorialmente distribuite e culturalmente diverse.
    Fine “prova commento” … per vedere l’effetto che fa … se lo fa 😉

    1. Avatar Francesco Placco

      Lo fa lo fa. Sarò ripetitivo ma sento sempre di essere più dentro la sceneggiatura di “Essi Vivono”, dove tutto è veicolato per induzione. La tecnologia anziché renderci liberi ci sta “elaborando”.

      Lieto di avere un tuo commento al di fuori del collettivo

  2. Avatar Luigi Bertuzzi

    Nell’ultimo intervento che ho tentato sul collettivo, allo scopo di cercare indizi su come passare il testimone di una esperienza esistenziale in contesti di gestione dell’uso del digitale, ho fatto questa domanda:
    Perché non si riescono a rendere visibili/percepibili le motivazioni, basate sulla conoscenza dei fallimenti istituzionali in cascata [università > industria > politica], del progressivo affermarsi di uno stato di cose che ci espone al rischio di appartenere a una società civile in estinzione?
    Ieri sera una conversazione tra Fabio Fazio e Alessandro Baricco ha probabilmente offerto una risposta, che potrebbe essere: del come si è svolto il progressivo determinarsi di quello stato di cose non c’è stata narrazione [o storytelling? non ho capito la differenza] e quindi i fatti ai quali riferirsi, per rendere comprensibile la domanda, non esistono.
    Ho concluso il mio intervento rivolgendo alla redazione un invito a valutare la domanda, proposta in modo alternativo come 54esimo post di un thread sperimentale non ancora “generativo” di dialogo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.