Mi ero perso una delle tante assurde polemiche che ai crotonesi piace fare sui social. E me lo ha fatto notare un articolo/post del sindaco, che ha parlato di uno dei murales in corso di realizzazione ai 300 alloggi, specificando che il soggetto ritratto “non è Milone“.

Facciamo un passo indietro. L’artista che sta realizzando il murales ha detto, in una intervista, di essersi ispirato a Milone per il suo disegno, che raffigura una sorta di breakdancer in tuta, eretto su un tronco squarciato (nel quale, secondo la leggenda, trovò la morte proprio Milone). Una raffigurazione moderna e personale, dunque: tanto è bastato per far scattare le polemiche.

Centinaia di commenti hanno invaso le pagine social di tutti i giornali cittadini. Perché, a detta dei commentatori – indignati per l’artista belga che non rispetterebbe la nostra tradizione – Milone non è così. Come se noi avessimo una foto di com’era Milone.

Non abbiamo neppure una statua antica che lo raffiguri: basti pensare che la più vecchia risale alla fine del XV secolo, periodo in cui nasce l’archetipo a cui tutti facciamo riferimento. Pensiamo dunque ad un uomo alto, muscoloso, capellone… senza pensare che questo era l’ideale dei miti classici in quel periodo.

Senza divagare oltre sulla questione d’immagine, la polemica è surreale proprio perché nessuno di noi può dire come fosse Milone. Di certo non era un breakdancer, sicuramente non indossava delle tute… ma il compito dell’arte è anche quello di interpretare in modo nuovo il nostro retaggio storico, che non può sempre e solo legarsi ai canoni classici.

Però… se per un Milone in tuta si sono alzati gli scudi, nessuna critica è stata rivolta alla procace statua di Hera Lacinia realizzata da un figlio d’arte del posto. Una figura femminile “abbondante” nelle sue forme, con una generosa scollatura, che si distacca molto dalle sue raffigurazioni storiche a cui tanto diciamo di essere attaccati.

Perché a differenza di Milone, di Era abbiamo numerose statue provenienti dall’antica Grecia e non solo ed altrettante numerose raffigurazioni da tutto il mondo antico. E questa non veniva mai raffigurata con queste fattezze. Anche in questo caso, la “moda” inizia solo nel tardo ‘500 dapprima nei quadri e poi nelle sculture.

A questo punto, dovrebbe essere chiaro che quando si vuole raffigurare una figura storica – o persino mitologica, come in questo caso – non si può trascendere dall’idea che ne ha l’artista. Certo, alcune raffigurazioni moderne non sono così immediate da comprendere, ma l’arte è anche questo: contraddizione.

Una cosa che ai crotonesi viene difficile capire, visto anche il difficile rapporto con l’arte contemporanea e moderna dimostrato in altre occasioni.

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