Sono consapevole che si tratta di un paragone un po’ forzato, ma la sorte dei gazawi è forse già scritta in un’altra storia, quella degli indiani d’america. Non tanto perchè anche in quel caso parliamo di un genocidio mai riconosciuto come tale, ma perchè, più in generale, si sono riverificare tutta una serie di circostanze che accomunano la sorte di questa gente.
In primis, il movente. Che è quello che muove le guerre da tempi immemori, e cioè la conquista della terra. I gazawi non saranno nè i primi nè gli ultimi a subìre con la forza l’espropriazione del loro habitat, per quanto duro o impervio possa essere. In questo caso, e lo sostengo apertamente da tempo, l’obiettivo di Israele non è tanto il terrorismo di Hamas, ma la conquista di tutta la striscia e di buona parte della Cisgiordania (se non tutta).
Gazaa è finita così per diventare, sostanzialmente, l’equivalente delle riserve indiane d’america, fazzoletti di terra “autonomi” sulla carta, ma dipendenti in tutto e per tutto da un altra entità statale. Di fatto, la vita a Gaza era proprio questa: presenza dell’esercito israeliano costante, necessità di passare da varchi di accesso per entrare/uscire dalla striscia, continui controlli e così via.
Il recente piano di pace sostanzialmente non fà che aggravare questa siturazione, perchè non riconosce uno Stato di Palestina – nonostante sia riconosciuto dalla quasi totalità dei paesi nel mondo – ma definisce sostanzialmente un fazzoletto di terra militarizzato dalla forza occupante. Pensate un po’ alle reazioni per una proposta del genere nelle regioni occupate dell’Ucraina…
È un copione già visto. E non solo con gli indiani d’america, ovviamente. È solo che mi è venuto questo paragone perchè qualche giorno fa ho letto che il segretario della difesa americana ha confermato le medaglie d’onore a 500 militari che sterminarono 300 indiani. Era il massacro di Wounded Knee, e fù l’ultimo atto delle tristemente note guerre Sioux.
Dico tristemente note perchè, come si ricorderà, gli scontri tra nativi (indiani) e coloni (americani) nacquero a seguito della violazione degli accordi di pace stipulati al tempo. Ed a violare quegli accordi di pace furono proprio i coloni, che massacrarono indisturbatamente i nativi senza che le autorità americane intervenissero, nonostante promesse e rassicurazioni. Un quadro che risulta molto attuale, anche se a distanza di qualche migliaio di chilometri.
Detto ciò, l’accordo di pace è forse la soluzione migliore per la popolazione civile, ed una possibilità concreta di finire la carneficina. Almeno per un po’.
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