Nell’ultimo mese ho cercato di farmi un’idea sulla cosiddetta “riforma Sangiuliano“, che prevede, tra le altre cose, l’accorpamento dei parchi archeologici di Sibari e Capo Colonna. Circostanza che, come saprete, ha causato qualche protesta, la presa di posizione del sindaco, e persino una richiesta di “autonomia speciale” in consiglio regionale.

In realtà la riforma è ben più ampia di quanto espresso dalle allarmistiche note di alcune redazioni. Il nuovo ente ingloberà la gestione dei musei di Amendolara, Sibari e Crotone, anche se si attende di sapere con certezza le assegnazioni ministeriali. Allo stesso modo gestirà anche i parchi archeologici di Sibari e Capo Colonna.

Campanilismo vuole che, in questi casi, si agiti il vessillo dello scippo a nostro danno. E così è stato, a suon di numeri e cifre che, come al solito, a Crotone siamo bravi a snocciolare quando ci sentiamo truffati. Ma a ben vedere, non siamo sempre noi crotonesi a lamentarci delle pessime condizioni in cui si trova l’area archeologica di Capo Colonna?

Chi ha visitato l’area archeologica di Sibari – sopratutto a distanza di anni – non ha potuto non notare l’organizzazione e la migliore gestione del vasto complesso archeologico. Mentre qui stavamo a fare la guerra alle tettoie, il parco di Sibari si estendeva, si ampliava, si migliorava: ed oggi offre un’esperienza che è distanti anni luce da quello che si vede da noi.

Certo, esperienza che è lontana dall’essere perfetta. Ma è pur sempre meglio di un museo che ogni anno deve affidarsi a privati o volontari per sfalciare l’erba, per rimettere la segnaletica stradale, per una semplice pulizia. Perché ad oggi il museo crotonese non ha autonomia finanziaria, e poco può fare di suo pugno.

E proprio qui sta il vantaggio del nuovo polo museale: l’autonomia finanziaria. La possibilità di programmare gli interventi, metterli a bilancio, anziché limitarsi a chiederli alla Direzione Regionale dei Musei. Una maggiore autonomia che si tradurrà anche in una maggiore responsabilità nella gestione dell’area.

Ciò vuol dire, detto in parole semplici, che anche per il parco di Capo Colonna, verosimilmente, si pagherà un ticket di ingresso. Sappiatelo.

Se questo vuol dire far parte di un sistema più ampio, che includa anche altri musei, ben venga. L’importante è che questo nuovo organismo non sia “sibari-centrico”, e qui sarà importante vigilare sulla ripartizione dei futuri fondi in base alle reali esigenze del territorio.

Il resto sono chiacchiere estive che, com’è evidente, interessano a pochi.

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