Skip to content

Briganteggiando

Il blog di Francesco Placco

Briganteggiando

Lavorare di notte è possibile

Francesco Placco

Avete sentito? Nelle ultime ore anche il primo cittadino ha rilanciato una notizia come se fosse sensazionale: le squadre di Congesi lavoreranno la notte per risolvere un problema ad una conduttura. Lo avevano annunciato loro stessi già il 13 novembre, ed inizieranno a lavorare all’1 senza creare disagi alla popolazione, salvo ovviamente complicazioni.

Bene, possiamo certificare che, di fatto, è la prima volta che viene effettuato un lavoro in notturna sulla rete idrica. Fino ad oggi, la Congesi (e la Soakro prima di lei) avevano sempre lavorato di giorno, al massimo partendo dalle 6 del mattino, interrompendo il flusso d’acqua nel momento di maggiore bisogno della popolazione.

Non si può che essere contenti di una tale decisione, anche perché, come avete visto, non è morto nessuno: gli operai hanno lavorato in orari poco ordinari, ma hanno evitato un disservizio atavico, che si sarebbe sempre potuto risolvere allo stesso modo, ossia spostando gli orari d’intervento.

E di fatti, in tempi non sospetti, io stesso avevo inondato di post e comunicati il Comune affinché prendesse questo provvedimento. Non mi venne mai risposto, anzi, i vari commentatori online si presero pure la briga di denigrarmi con improbabili teorie sul lavoro notturno. Lavoro che, ribadiamolo, viene effettuato in tutto il mondo senza alcuna ripercussione sui lavoratori.

Questo tipo di interventi, assieme alla manutenzione stradale, alle sfalciature, al ripristino della segnaletica orizzontale, ed assieme a tante altre cose, deve essere programmato di notte. Non abbiamo il traffico di New York, ma l’unico modo per non intasare, ingorgare e stressare, è un piccolo sacrificio da parte di chi lavora. Al quale, ovviamente, corrisponde un grande grazie da parte di tutti noi, che domani potremo farci una doccia senza dover aspettare il comunicato di fine lavori.

Speriamo che sia chiaro una volta per tutte: lavorare di notte è possibile. Che diventi, adesso, una prassi comune e sempre più frequente.

  • Share on Bluesky
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su X
  • Share on Threads
  • Condividi su LinkedIn
  • Condividi su Reddit
  • Condividi su Tumblr
  • Condividi su Pinterest
  • Condividi su Flipboard
  • Condividi su WhatsApp
  • Condividi su Telegram
  • Condividi su Pocket
  • Spedisci questa pagina via email

Categorie:

Diario, Società

Etichette:

Considerazioni, Crotone, Lavori, Notizie

Pubblicato il:

16 Novembre 2020

Successivo:

Il paradosso del tampone

Precedente:

Ordinanze inutili

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

  • Info
  • Lavoro
  • Pubblicazioni
  • Progetti
  • Copyleft
  • Privacy

BlueSky · Mastodon · Facebook · RSS

WordPress · Hola