Qualche mese fa ritenevo surreale la protesta di alcuni residenti di Sibari letteralmente impauriti dall’installazione di un’antenna. Protesta cavalcata dal primo cittadino, che si è conclusa con un nulla di fatto. Ebbene, deve essere il karma o non so cos’altro, ma una situazione analoga si starebbe verificando anche qui da noi, a Crotone.

Lo riporta oggi LaC News, in un lungo e pomposo articolo in pieno stile del suo autore. Già il titolo è tutto un programma: “Crotone, nella periferia senz’acqua e fogna spunta un’antenna 5G“. Come a dire, ad una serie di problemi se ne aggiunge un’altro.

Questa volta però voglio tralasciare le preoccupazioni sbagliate (che nessuno si cura di smentire) dei residenti, che parlano falsamente di un’antenna che verrà installata a “pochissimi metri” da una scuola: il plesso più vicino dista oltre 1,3 chilometri da Via dei Fiordalisi, che, per inciso, non rientra in Gabella ma in Margherita. Ma vabbé.

Vorrei invece concentrarmi sull’articolo stesso, che parte da un giusto assunto – le preoccupazioni dei residenti – per fare tutto un volo pindarico contro i servizi che mancano. Il tutto pur specificando che l’installazione è un affare tra privati, e dunque senza alcuna competenza diretta del Comune.

Cosa centrano i disservizi dei residenti con il fatto che un privato citadino cede a terzi l’uso di una parte del suo terreno? Cosa può fare il sindaco, se non rimettersi nelle valutazioni dell’Arpacal che, ovviamente, non faranno altro che ribadire come non ci sia nulla di pericolo in una semplice antenna? Perché un giornalista deve alimentare una paura antiscientifica, senza per altro ricordare che a Crotone sono già presenti numerose antenne già in attivo?

Basta visitare uno dei tanti portali come LTE Italy per scoprire come siano già installate, attive e funzionanti decine di antenne, spesso realmente a poche decine di metri dalle scuole, e che pur attive da anni non hanno mai dato di che preoccuparsi.

Piccola nota: proprio vicino al plesso scolastico di Margherita è presente un ripetitore distante poco meno di 500 metri, ben più vicino della nuova antenna in costruzione.

E quindi, perché scriverci questo lungo e pretestuoso articolo, addirittura parlando di “tensioni sociali” e “micce accese”? Perchè non spiegare le cose come stanno, e fare un punto sulla situazione cittadina?

E menomale che per i 60 anni dell’Ordine dei Giornalisti, si parla di dovere della verità

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